Era giugno.
Nel giro di dieci giorni, mi ritrovai senza lavoro e fidanzato. Stavo vivendo un bel momento che è finito di colpo, lasciandomi a terra.
Mi chiusi in casa per capire quale poteva essere la prossima mossa, se c’era “una prossima mossa” e mi sono lasciata andare.
Finché un giorno, mi alzai dal letto e pensai che avevo piagnucolato per due anni perché volevo scrivere un altro libro ma non avevo avuto il tempo che mi serviva per farlo bene.
E in quel momento, finalmente, ce l’avevo.
Era il momento di ricominciare a scrivere.
E questo è l’inizio di una grande storia 😉
“Si può imparare a scrivere? Come?”
Me lo avete chiesto e io ho provato a darvi la mia opinione. In questo video, come faccio sempre, ho attinto dalla mia esperienza, per fare una riflessione autentica e sincera sulla scrittura.
Per scrivere ci vuole comunque coraggio e tanta voglia di mettersi in gioco.
Volete sapere da dove ho avidamente attinto per scrivere questo nuovo libro?
Guardate il video! https://youtu.be/T1bcRf3rW9o
Spoiler: si tratta di un saggio molto importante, un regista che è stato il migliore nel suo genere e due serie tv inglesi con dei comici protagonisti!
Buona visione!
In molti mi hanno scritto e hanno commentato il post, per cui oggi ho deciso di rispondere a un po’ di questioni che avete sollevato perché mi sembrano interessanti.
Vediamo come è possibile portare una quadrilogia come L’amica geniale in tv, senza snaturarla.
E vi avviso, gesticolo davvero tanto in questo video! 😬
Oggi ho voluto rispondere a un po’ di domande vostre e considerazioni che mi avete scritto. Ne ho scelte sette:
Le risposte nel video 🙂
E scoprite anche cosa rimase sul fondo del vaso di Pandora! 😉
Ho deciso di riproporvi questo articolo su “L’amica geniale”, perché stasera andrà in onda un’altra puntata delle serie su RAI uno.
Come scrissi ai tempi, per me la parte più ostica da leggere fu proprio la terza ma penso che il mezzo telesivo possa aiutare in questo senso: credo sia più facile rendere il cambiamento sociale che stava avvenendo in quegli anni, vedendolo.
Con un buon lavoro di sceneggiatura, può essere, potenzialmente, una cosa molto bella e, già dalla prima puntata, mi sembra che stiamo andando nella direzione giusta.
Vedremo! Stasera alle ore 21.25 su RAI uno.
Oggi faremo una cosa un po’ diversa, perché secondo me può aiutarvi. Analizziamo un libro, anzi una quadrilogia, che sappiamo aver avuto successo in Italia e nel Mondo: “L’amica geniale” di Elena Ferrante.
Io l’ho letto alcuni anni fa perché tutti ne parlavano e volevo capire il perché. In fondo, era davvero da parecchio che un romanzo italiano non s’imponeva sulla scena letteraria mondiale.
Questo succedeva prima della serie tv, quindi eravamo ancora un passetto indietro rispetto a dove siamo oggi.
Per i pochi che non conoscessero ancora la trama de “L’amica geniale” e i vari seguiti la storia è più o meno questa (non voglio spoilerare niente): Lenù (Elena) e Raffaella (Lila) sono due bambine nate in un rione di Napoli nel primo dopoguerra. Insieme affronteranno tutte le tappe della vita, sullo sfondo di cinquant’anni di storia italiana.
La mia opinione: i libri sono molto belli. Ho trovato il terzo “Storia di chi fugge e di chi resta” il più lento tra i tre (poteva essere più corto) ma la scrittura è impeccabile e la storia si fa leggere.
Come ha fatto a ottenere tutto questo consenso? Io ora vi dico la mia ma mi piacerebbe sentire anche la vostra opinione in merito.
La storia dell’amicizia tra le due bambine, poi ragazze e poi donne, che poteva scadere in luoghi comuni, si tinge invece di sfumature nuove, indagando nei sentimenti più profondi (anche cattivi) delle protagoniste. La Ferrante non ha paura di rendere Elena, una delle sue protagoniste, nonché voce narrante dell’intera storia, una persona un po’ antipatica, a dire il vero.
E anche Lila, che vive di estremi senza curarsi di niente e di nessuno non è sicuramente un esempio di bontà e virtù.
Eppure questo le rende vere. Vere perché Elena è insicura e invidiosa di Lila ma riesce a fare di questi sentimenti negativi la forza per uscire da una realtà a cui sembrerebbe condannata; vere perché Lila è volgare, tiene un pugno tutti con il suo umore instabile ma è coraggiosa, non ha paura neanche della malavita del rione.
E ora lui, l’altro personaggio di questi libri: “il Rione”, un’entità a sé stante in un Italia che sta affrontando tanti cambiamenti. Il Rione no. Rimane immobile, fossilizzato nelle tradizioni che l’hanno sempre governato. I ricchi comandano sui poveri. I malavitosi comandano su tutto.
Inoltre, sullo sfondo (e poi una delle protagoniste ne verrà toccata direttamente), c’è un’Italia che cambia e che cresce mentre Lenu’ e Lila cambiano e crescono. Questo parallelo è potente, si sente nella narrazione.
Ricapitolando: protagoniste reali, luoghi caratteristici, sfondo sociale interessante. Questi sono i motivi che fanno de “L’amica geniale” un successo mondiale; in più, il “mistero Ferrante” che ancora tiene banco è stata una bella mossa.
In un momento in cui tutti appaiono anche se non hanno niente da dire, lei/lui (ma secondo me è lei), decide di rimanere invisibile. Quale miglior invito a leggere le sue opere?
E poi, diciamolo, perché nella vita ma forse nell’editoria ancora di più, ci vuole c**o e forse “L’amica geniale” lo ha avuto. Stavano cercando questo tipo di libro e lui si trovava nel punto giusto al momento giusto.
Devo dire, inoltre, che anche la serie tv mi ha lasciato soddisfatta. Per quanto giovani, le protagoniste rispecchiano le caratteristiche del libro, la storia è fedele e i luoghi, cavolo, i luoghi sono proprio come me li ero immaginati nella mia testa.
E voi? Avete letto i libri? Attendo opinioni.
Già ve ne ho parlato nel manuale ma la documentazione è necessaria per poter scrivere un buon libro.
Per me ne esistono due tipi e ve le spiego nel video.
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Spero che questo piccolo backstage del nuovo libro via sia utile.