Sinossi:

“Emma si sveglia in ospedale non ricordando gli ultimi giorni trascorsi. Ha subito un’aggressione, che non ha compromesso la sua gravidanza. L’agente di polizia Stefani indaga sull’accaduto, mentre Giulia, un’amica di sua madre, si offre di aiutare Emma nei primi giorni della convalescenza. Quando quest’ultima inizia a ricordare, grazie a dei sogni rivelatori, tutti i pezzi del puzzle si uniscono. Allora Emma trova il coraggio di affrontare Daniel, il suo stalker, che la porta lontano da tutto e tutti, dove nessuno può trovarla. Emma è bloccata dalla paura, ma deve trovare il coraggio dentro se stessa per cercare di tornare a casa. Ci riuscirà?”

Quando l’autrice mi ha mandato questo romanzo mi ha parlato di una storia che riguardava un tema tristemente attuale, lo stalking.

In realtà, questa storia è molto di più: è il racconto della presa di possesso di una vita, anzi, di tutte le vite che circolano intorno a Emma da parte di un criminale psicopatico.

Sicuramente la storia t’incuriosisce, vuoi capire come finirà e se vinceranno i buoni.

Ho apprezzato in particolare la trama e la scrittura asciutta, senza inutili sbrodolature. In poche pagine, la nostra autrice ci ha dato un quadro di partenza, una trama e una conclusione. Il tutto in un sottofondo onirico che si integra nel racconto senza disturbare, anzi, rendendolo piacevole e necessario alla protagonista.

Non ho trovato particolarmente interessante la storia parallela genitoriale (ora non vorrei fare spoiler, ma quando lo leggerete capirete a cosa mi riferisco); innanzitutto perché quello che vorrebbe essere un ulteriore colpo di scena non lo è. Si capisce praticamente subito dove si sta cercando di portare il lettore. Inoltre, non aggiunge niente alla storia principale, quindi non mi sembra funzionale al libro stesso.

Ringrazio che sia stato questo il primo libro di cui ho avuto la possibilità di fare la recensione, prima di tutto perché lo ritengo un buon libro, scritto bene e con passione ma anche perché mi permette di fare una riflessione con voi che leggete.

Non abbiate paura di rendere i personaggi negativi veramente negativi (che siano pazzi, stupidi o semplicemente cattivi), non tiratevi indietro, attingete al vostro vissuto, alle vostre esperienze e create un personaggio che si può davvero odiare.

In generale, posso solo lodare l’autrice che si è messa in campo su un terreno non facile ma, per il prossimo libro (e mi auguro che ci sarà), io spero che abbia il coraggio di premere di più l’acceleratore per non permettere quei (seppur brevi) cali di tensione, di cui “Come una reale illusione” risente. E le getto un amo che mi è venuto in mente mentre leggevo: e se Emma non fosse stata la ragazza dolce, amata da tutti, la moglie devota e adorata ma una persona problematica, magari neanche così simpatica?

Le parole per descriverlo: attuale e ben scritto.

Libro: Come una reale illusione

Autrice: Cristina M,
Disponibile su Amazon Kindle

Share:
Written by Silvia T.
Sono una scrittrice che va in crisi per scrivere chi è in poche righe. "Sono vasto, contengo moltitudini" scriveva Whitman. Io direi più che chi siamo è in continuo mutamento. Quello che vi serva sapere è che mi chiamo Silvia e ho pubblicato il mio primo romanzo "Un momento di chiarezza", l'anno scorso. Domande che potrebbero venirvi in mente. Hai messo un  manuale di scrittura, vuoi insegnarci come farlo? Il mio manuale di scrittura è, diciamo, sui generis. Considerateli dei consigli e prendetene quanto basta. Perché dovremmo leggere il tuo blog o le tue recensioni? Perché no? Magari vi piace.