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Manuale•Non sa/non risponde

Un backstage per il libro

24 Gennaio 2022 by Silvia T. Nessun commento

Mi è venuta un’idea. Mi piacerebbe registrare dei brevi video per spiegarvi come è nato questo nuovo libro, come si svolgerà la parte che (speriamo!) lo porti alla pubblicazione e rispondere a qualche domanda o dubbio sulle dinamiche del mondo dell’editoria.

Vi spiego tutto nel video!

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Manuale

Essere “letti”

22 Aprile 2020 by Silvia T. Nessun commento

Legittimazione? Gloria? Soldi?

Fermatemi o aggiungete opinioni, visto che avete sicuramente capito dove voglio arrivare. Ci ho pensato molto questa settimana, dopo aver letto tutti i vostri commenti sulle case editrici a pagamento. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che si sono espressi argomentando per il sì o per il no.

Perché volete essere letti? Perché volete fare gli scrittori? Nessuno v’impedisce di scrivere per il vostro piacere, evitando lo sbattimento di cercare case editrici, pubblicazioni, evitare le fregature.

Mi vorrei soffermare sul caso italiano che non prevede la scrittura come lavoro regolarmente retribuito per evitare la risposta più ovvia: “voglio guadagnare facendo quello che mi piace”. Strada difficile ma possibile in altri paesi; in Italia, non percorribile (salvo rarissime eccezioni) . Insomma, lo sapete tutti che non ci camperete scrivendo, vero?

Come al solito vi dico la mia, altrimenti non sarei qui a tenere un blog ma mi piacerebbe molto sentire le vostre opinioni (sincere, mi raccomando! Non lo faccio certo per giudicarvi, ormai lo dovreste aver capito.)

Io lo faccio per egocentrismo. Insomma, scrivo perché mi piace (ho tante di quelle idee in testa che mi entusiasma l’idea di crearci una storia sopra) voglio pubblicare perché desidero essere letta da quante più persone possibili e capire che cosa arriva loro di quello che ho scritto.

Vedete, io non ho grandi talenti. Mi sarebbe piaciuto saper suonare uno strumento o avere attitudine per la scienza (ho sempre avuto una fascinazione per le donne scienziate, tanto è vero che la mia protagonista in “Un momento di chiarezza” è un chimico) ma non ero portata.

Quando ero piccola mi veniva così naturale scrivere i temi a scuola o i miei pensieri che non immaginavo neanche di poter avere una predisposizione, che fosse una cosa particolare.

Fu la mia maestra a dirmi che potevo avere un “dono” di qualche tipo e poi boh… ero una bambina “poco visibile” (un po’ per il mio colorito pallido, un po’ perché ero strana e introversa e poi sono diventata un’adolescente incasinata quindi…) Scrivere era il mio mezzo per farmi vedere dal mondo però non facevo leggere a nessuno quello che scrivevo. Controsenso? Ero giovane!

E poi mi sono liberata dalla mia bassa autostima e sapere che la gente leggeva quello che scrivevo era fichissimo!

“Un momento di chiarezza” è stato la mia gioia. Avevo scritto un libro. Cavolo, dovevo farlo leggere! Le opzioni erano due: o quello che avevo scritto poteva essere buono e sarebbe piaciuto o poteva fare schifo e avrei fatto un bel tonfo. Ma un tonfo epico! Valeva la pena tentare.

Conosco anche delle persone che scrivono e sono felici perché solo gli amici e i parenti potranno leggere i loro scritti. Valgono di meno? Scrivono peggio? No di certo.

Per questo vi dico sempre che le persone sono diverse e gli scrittori, beh… in un modo o nell’altro sono un po’ egocentrici, hanno bisogno di essere “visti” ma ognuno a modo suo.

Non mi piacciono i luoghi comuni, quindi non vi dirò che il mondo è bello perché è vario ma il mondo della scrittura ci guadagna sempre dalla diversità e dalla creatività, anche quella che non si vede tanto.

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Manuale

Cinque regole per scrivere un libro

25 Marzo 2020 by Silvia T. Nessun commento

L’altro giorno ho trovato un articolo con questo titolo e ho pensato: “Io ho scritto un libro, quindi saprò dare cinque consigli per farlo fare anche agli altri”. Ammetto, però, di non averlo letto, non volevo farmi influenzare.

E devo anche ammettere che non mi piacciono le teorie che si basano su un numero di mosse predefinite per fare qualcosa. Avete mai letto quegli articoli dal titolo “Dieci cose per farlo innamorare pazzamente”? Insomma, il titolo suona ridicolo quanto l’articolo, perché per alcune cose non c’è una serie di regole che ti assicurano che raggiungerai l’obiettivo. Come l’amore, come la vita secondo me… ma soprattutto, come la scrittura.

Non c’è una ricetta da seguire con gli ingredienti e le dosi, è un po’ tutto un “quanto basta”. Come sostenitrice della teoria del caos, era destino che non diventassi mai una food blogger.

Ma nulla mi vieta di tentarci, a patto che consideriate le cose che vi scriverò come consigli perché, alla fine, ho visto che di tutti i manuali che ho letto, delle lezioni che ho fatto, ho creduto davvero solo a chi mi dava spunti di riflessione basati sulla propria esperienza e non a quelli che mi snocciolavano regole come se fossero scritte sulla Bibbia della scrittura.

Pronti? Cominciamo!

  1. Siate ricettivi. E’ vero, scrivere è un mestiere che ti isola, che si fa da soli ma, anche se lo ignori, il mondo esterno esiste e può essere fonte di incredibili spunti. La realtà è un grande contenitore di Lego, potete scegliere quelli che v’ispirano e combinarli come più vi aggradano. Guardate le cose un po’ come i bambini, senza pregiudizi.
  2. Trovate la vostra voce. Sì, proprio quella che vi fa paura ascoltare. Non cercate di essere qualcosa che pensiate sia giusto. Siamo talmente abituati a pensare che dobbiamo essere tutti uguali per sopravvivere in questa società che abbiamo dimenticato che siamo tutti diversi. E lo siamo in tante piccole cose. Non dobbiamo essere un movimento per essere diversi, magari è solo che non ci piace il sushi. Ok, ora lo dico: io odio il sushi.
  3. Mettetevi a nudo. Non serve scrivere di se stessi per essere onesti fino in fondo. Uno scrittore è sempre un po’ “nudo” nel suo libro. Non abbiate paura di mettere qualcosa sul piatto, altrimenti perderete la scommessa in partenza.
  4. Leggete quello che vi piace. Non sarò ipocrita, ci sono tanti bellissimi testi classici che farebbero un gran bene alla vostra scrittura ma leggere deve essere piacevole, non un’imposizione. Scegliete, quindi, quello che vi passare un po’ di tempo nel mondo che qualcun altro ha scritto. Vi verrà anche più voglia di scriverne uno tutto vostro.
  5. SCRIVETE! Nonostante tutte le regole, le letture, la documentazione, la preparazione, l’unica cosa davvero importante per scrivere un libro è scriverlo. E no, non ho scoperto l’acqua calda ma, da persona che ha scritto un libro, vi posso dire che non è semplice continuare, soprattutto quando sei a pagina tre e ti sembra di dover scrivere ancora un migliaio di cose o quando rileggi e pensi che alcune cose non funzionino. Credetemi, come sempre, le ho passate tutte e, alla fine, il mio libro ora esiste, è pubblicato, qualcuno di voi lo ha letto e ad alcuni è anche piaciuto. Quindi, scrivete, scrivete, scrivete.
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