Non prendete appunti -
Non prendete appunti -
Non sa/non risponde•Uncategorized

I concorsi pubblici

7 Dicembre 2021 by Silvia T. Nessun commento

Oggi permettetemi di fare la scrittrice inserita nella società e nelle problematiche moderne (che, comunque, riguardano la cultura a mio parere).

Vi voglio segnalare quello che spero si possa definire solo un “disservizio” (non oserei spingermi oltre) nelle procedure di reclutamento tramite concorso del comune di Milano.

Quest’estate mi sono iscritta a un concorso per la selezione di diciotto istruttori dei servizi bibliotecari, per cui ho regolarmente versato la mia tassa di dieci euro e per cui ho dovuto obbligatoriamente aprire un indirizzo PEC (pena esclusione dal bando) che comporta dei costi (minimi per carità) ma che, oggi come a giugno, è per me completamente inutile avere, visto che non esercito una professione autonoma.

A questo vanno aggiunti i costi per i due testi consigliati (e questi non sono stati minimi) per la preparazione al concorso che io ho religiosamente acquistato e studiato (sprecando anche del tempo ma il danno morale non ha valutazione, quindi è a mio carico).

Poco dopo la mia iscrizione, sul sito del Comune, è una stata comunicata una modifica del bando di concorso: le prove non sarebbero state più due (scritta e orale) ma una sola, una prova scritta che si sarebbe svolta in modalità online.

Dopo questo, il nulla. Il bando si è regolarmente chiuso il 21 luglio 2021 e, ad oggi, 7 dicembre, non vi è nessuna comunicazione d’indizione della prova.

Per ben tre volte ho provato a rivolgermi al Comune di Milano (due tramite la loro mail e una dalla pagina facebook) chiedendo lumi in merito e mi è stato risposto, in maniera anche abbastanza sgarbata, che “come scritto nel bando, la data e l’orario della prova sarebbero stati comunicati sul sito del Comune quindici giorni prima”.

Ora, io non sono Le Iene o Striscia la Notizia e, ormai, il concorso con questo articolo me lo sono giocato (boccaccia mia!) ma ho una piccola platea a cui posso esporre i miei dubbi e, quindi, lo farò.

Innanzitutto vorrei sapere se la prova si terrà mai perché, cinque mesi dopo, per quanto io abbia “monitorato” il sito, non è più comparsa nessuna comunicazione.

In caso non si svolgesse, come possiamo riottenere i soldi della tassa già versata? E capite bene che non è una questione di dieci euro ma è il principio. Ed è anche il fatto che io so che si sono iscritti in molti a questo concorso e dieci euro a iscrizione moltiplicati per tante persone, fanno un po’ di soldini. È corretto?

Non arrivo a pretendere il rimborso della PEC inutile che mi hanno obbligato ad aprire per accedere al bando o ai libri acquistati per la preparazione, perché sarebbe fantascienza, anche se la logica vorrebbe che tutti i costi sostenuti per un concorso che non si svolge per difetto dell’ente promotore, siano a carico dello stesso.

Inoltre, vorrei segnalare che è già successo (e lo so per esperienza diretta) che alcuni concorsi banditi nella fase immediatamente precedente al Covid anche da altri enti pubblici e che hanno avuto un elevato numero di iscritti, siano andati misteriosamente persi nella macchina burocratica intasata (anche dal virus stavolta!) e che le modalità di rimborso dei costi d’iscrizione non sono mai pervenuti.

Quindi vi chiedo, cortesemente, di condividere questo post più che potete, per segnalare questa situazione.

Vi ringrazio, come sempre, per l’attenzione che dedicate a me e al blog.

Share:
Reading time: 2 min
Manuale

L’incipit

31 Luglio 2019 by Silvia T. Nessun commento

E’ dimostrato scientificamente (a parer mio, non ne so molto di scienza ma fidatevi: è importante) che un buon incipit può conquistare il lettore, tanto da spingerlo all’acquisto del libro in questione. E’ anche vero che un incipit così così, potrebbe ottenere l’effetto contrario. Lascio perdere le teorie che riguardano più il marketing sul colore della copertine, il carattere ecc… 
Noi siamo gli scrittori, ci interessa quello che c’è dentro e su quello dobbiamo focalizzarci. Ammettiamolo, gli inizi sono fondamentali, come i finali. Pensate a uno degli incipit più famosi della storia “C’era una volta”. Chi? Cosa? Curiosità… O “Chiamatemi Ismaele” (se non sapete da che libro proviene, compratelo e leggetelo). E chi sarebbe questo Ismaele? E’ il suo vero nome o e un nome che si è dato? Cosa sta per succedere di tanto epico da avere bisogno di conoscerlo con un nome? Vediamo. Compriamo il libro (non sto scherzando, se non lo avete letto, scendete, andate alla libreria più vicina e compratelo. E’ più importante quello di questa insignificante guida). Fondamentalmente un incipit deve fare questo: attirare l’attenzione e scatenare la curiosità.

L’incipit del mio libro è: L’avevo tenuta in un cassetto per anni. Trentatré, per la precisione. Stanotte l’ho fatta sparire, senza pensarci troppo.

Qui mi permetto di fare una premessa. Se state cercando di scrivere il best seller, il nuovo After o Cinquanta sfumature di grigio, chiudete questa pagina, scendete sempre in quella famosa libreria e comprate un altro manuale (King ne ha scritto uno bellissimo “On writing”, a metà tra la guida alla scrittura e la biografia).
Qui entro in scena io, la cosa si fa personale. Alcuni consigli varranno in generale ma saranno soprattutto considerazioni frutto della mia esperienza. Io non ho scritto un best seller, non ci sono neanche andata vicino ma credo di aver scritto un buon libro (non lo dicono solo amici e parenti, giuro!).

I personaggi non sono solo persone che si muovono in una trama ma sono il vostro occhio sulla storia. Per questo dovete subito decidere il punto di vista e tenerlo sempre presente.
A meno che la vostra scelta non sia cambiare punto di vista di volta in volta (ma perché volete complicarvi la vita?), mettete un occhio su un personaggio (o fate il narratore onniscente) e pensatelo proprio così. Sarà lui o lei a darvi lo sguardo sulla storia (per cui scegliete bene). Non commettete assolutamente l’errore di mostrare qualcosa che il vostro personaggio designato (l’Occhio lo chiameremo) non può sapere perché non lo ha visto o non lo ha sentito. Può capitare che, in corso d’opera, l’Occhio vi risulti quello sbagliato per la storia. No problem, meglio se capita subito.
Mi raccomando: il cambiamento di Occhio va bene ma tutto quello che è stato scritto prima deve essere coerente con il nuovo Occhio. Per cui, rilettura e correzione.
Lo so, una bella rottura! Per cui fate bene le scelte all’inizio e tutto scorrerà via meglio. 

Share:
Reading time: 2 min

Articoli recenti

  • IT’S MY CALL
  • Il tempo narrativo
  • I termini dell’editoria. Facciamo chiarezza
  • Ogni storia ha il suo finale
  • Come imparare a scrivere

Popular Posts

Prefazione

Prefazione

8 Luglio 2019
Quando uno scrittore emergente è emerso?

Quando uno scrittore emergente è emerso?

25 Gennaio 2021
E se conoscessimo già il finale?

E se conoscessimo già il finale?

27 Dicembre 2020
I segreti di Sharin Kot

I segreti di Sharin Kot

4 Ottobre 2019
Breaking news! Casa editrice cerca autori

Breaking news! Casa editrice cerca autori

28 Febbraio 2020

Categorie

Archivi

Tag

#esserescrittori #inunpostobello achiarelettere amore autori blog casaeditrice coraggio creatività dolore domande donne dubbi editoria FINALE imparare leggere letteratura libri libro manuale nonprendeteappunti passato paura percorso personaggi persone presente pubblicare pubblicazione pubblicità racconto recensione revisione romanzo scrittore scrittori scrittoriemergenti scrittrice scrittura scrivere storia tempo video vita

© 2017 copyright PREMIUMCODING // All rights reserved
Lavander was made with love by Premiumcoding