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Manuale

Una storia come le altre

13 Gennaio 2021 by Silvia T. Nessun commento

Oggi pubblico un mio vecchio post in cui raccontavo un episodio comune.

Provate a farlo anche voi e vedete cosa succede! É un bell’esercizio.

Sto per raccontarvi la storia dietro al libro, perché c’è sempre una storia a un libro. Per cui, se non v’interessa, potete cambiare canale o fare qualsiasi altra cosa si faccia su Facebook in questi casi. Quello che vedete è uno dei volumetti che le persone di colore cercano di vendervi per strada e questa non è una storia di finto buonismo. Il ragazzo che me l’ha venduto ieri in Duomo, Max (il nome completo è impronunciabile) mi si è avvicinato dicendo che io sembravo una con cui si poteva parlare perché sono “una persona allegra dentro”. E già qui, toppa l’entrata. Io sto già facendo la scenetta di “non compro niente” ma lui comincia a raccontarmi la sua storia. E io, da brava scrittrice, non so resistere a una storia. Mi racconta che viene dal Senegal e che lavora stagionalmente nei cantieri navali e, occasionalmente, fa traslochi. Mi dice che “lui vuole fare qualcosa di onesto” anche se stamattina si è alzato alle 5 per venire da Erba (dove vive) a Milano per vendere i libri. Ha una figlia in Senegal di sei anni e quando lui “trova dei vestiti qui” glieli manda. Mi spiega che lui sarà sempre “gentile con le donne perché non vuole che qualche uomo sia cattivo con sua figlia”. Dice che “Milano è bella, tutta l’Italia è bella!” Un po’ paraculo ma ci sta. Mi chiede se sono sposata e se ho dei figli e io rispondo “neanche da lontano”. Profetizza che nel 2016 mi chiederanno in moglie e resterò incinta. Mi metto una mano sul cuore (e, per la cronaca, faccio fatica a trovarlo!) e, convinta che come medium non avrà mai fortuna, decido di comprargli un libro. Gli spiego con chiarezza che avevo addocchiato in maglioncino carino in saldo che costava 5,99 euro (off topic: anche se scrivi 5,99 sono comunque 6 euro!) e che ci rinuncero’ per comprare uno dei suoi libri. Quello di Mandela, gli dico; in fondo, combatteva anche per quelli come te. Mi dice che gli ho fatto un grande regalo, ora può andare a mangiare. Gli auguro buon appetito e gli chiedo di rimanere onesto perché l’onestà paga, poco ma paga.

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Manuale

Cinque momenti di serenità

9 Ottobre 2019 by Silvia T. Nessun commento

Questa è stata una settimana molto complicata per me e, come già vi avevo detto, non si può slegare la scrittura dallo scrittore. È un po’ l’ostacolo e anche il valore aggiunto di questo mestiere.

Per cui, oggi mi sento di chiedervi qualcosa di diverso; non dovrete leggere ma scrivere.

Questo è un “esercizio” che mi faceva fare il mio insegnante di scrittura: prendete carta e penna (sì va bene anche un dispositivo elettronico ma io sono della vecchia scuola) e scrivete cinque cose della vostra giornata che vi hanno portato serenità, gioia.

Non c’è bisogno di pensare a poetiche metafore, seguite le vostre sensazioni. Questa cosa che ho visto, sentito, vissuto, mi ha fatto sentire bene? Se la risposta è sì, ecco il vostro momento.

Potete tenerlo per voi o potete condividerlo con gli altri e con me; potete taggare @achiarelettere e, magari, portare un po’ di quella gioia anche a qualcun altro.

Perché il mio insegnante ci faceva fare questo esercizio? Non l’ho mai capito veramente.

Forse voleva che ci abituassimo a scrivere ogni giorno (anche poche righe) o forse voleva che imparassimo a “vedere” e non solo a “guardare”. Forse voleva solo far sentire meglio delle persone che venivano in un’aula una sera a settimana, dopo una giornata di lavoro, alla ricerca di qualcosa. Io penso un po’ tutte e tre le cose.

Posso dirvi che cosa ho imparato io ed è più di una lezione di scrittura. Ho capito che la gioia non è una linea continua ma una serie di momenti. A volte, i più impensabili.

E se in un giorno avete cinque di questi momenti, siete fortunati. Sei? Non fate gli sboroni!

Lungi da me insegnarvi la vita ma imparate a riconoscere questi momenti e a goderveli. Vi servirà anche per scrivere con tutta l’autenticità che solo la vita può dare.

Forza, provateci. Scriveteli e leggeteli, magari ad alta voce. E qualcuno, potrebbe trovare delle sorprese…

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